Bookcity Scuole approda a Cremona all'IIS Torriani con un progetto realizzato in collaborazione con Arma dei Carabinieri e incentrato sulla figura del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Coinvolte dieci classi dell'Istituto di via Seminario. L'iniziativa è anche la prima delle tante occasioni proposte dal Cpl (Centro Promozione legalità di cui capofila è il Torriani, dopo il recente rinnovo) per l'educazione alla legalità ed è stata quindi promossa dai referenti prof.ssa Paola Gaudenzi e Paolo Villa. La figura del generale Carlo Alberto dalla Chiesa è stata presentata agli studenti tramite un un film animato, presentato di recente al Giffoni film festival, e un graphic novel dal titolo "Le stelle di Dora. Le sfide del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa". Un libro voluto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dallo Stato Maggiore di Difesa e dall'Arma dei Carabinieri per celebrare nel 2022 il quarantesimo anniversario della strage in cui persero la vita dalla Chiesa e sua moglie.
All'incontro hanno partecipato il comandante provinciale dei carabinieri di Cremona Paolo Sambataro e gli autori della graphic novel e del film Ciaj Rocchi e Matteo Demonte.
Il comandante Sambataro ha tracciato la figura del generale attraverso le tre fasi della sua vita: fu soldato, carabiniere e prefetto. Nato da una famiglia di tradizione dell'Arma, fu soldato nell'area balcanica nel 1941; poi da carabiniere diede un contributo importante alla guerra di Liberazione. Dopo la guerra combattè il banditismo in Sicilia, una terra che amò da subito: vi ritornò da colonnello tra il 66 e il 73 per indagare su Cosa Nostra, divenne quindi generale di brigata con il compito di contrastare il Terrorismo negli anni Settanta e poi tornò come prefetto nuovamente in Sicilia nell'82 per contrastare il fenomeno mafioso trovando la morte pochi mesi dopo.
"Dalla Chiesa va ricordato - ha spiegato il comandante Sambataro agli studenti - perché il suo contributo alla società è attuale. Noi oggi, per contrastare la criminalità organizzata, utilizziamo ancora i metodi che lui ci ha insegnato. Aveva capito che per contrastare il terrorismo e la mafia bisognava agire dall'interno, conoscere il nemico e capirne la pervasività economica e culturale nel territorio". Sambataro ha poi voluto lasciare un messaggio importante e incisivo agli studenti: "I mafiosi non sono importanti, i mafiosi sono sempre dei perdenti".
L'umanità del generale è stata raccontata nell'opera di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte anche attraverso il racconto del suo rapporto con la famiglia e, in special modo, con la moglie Dora a cui scriveva lettere di una profondità e di un lirismo commoventi. "Per questo - sottolinea Rocchi - abbiamo dedicato a una donna, Dora, un libro che parla di uomini". Matteo Demonte, dopo la visione del film, ha spiegato agli studenti, appassionati di fumetti e non, cosa significhi lavorare a un graphic novel di realtà: la ricerca nei documenti, unire la Storia e l'umanità di una personaggio. Il film animato ha letteralmente colpito docenti e studenti per la qualità di immagini, animazioni, testi e musica. Un'opera che attraversa la storia d'Italia, dalla fine della guerra di Liberazione all'inizio degli anni Ottanta restituendo non un eroe, ma un "uomo", come l'avrebbe chiamato Mariano del "Giorno delle Civetta". Un uomo che aveva chiaro il compito di rendere migliore il suo Stato e che, come racconta nell'intervista a Enzo Biagi, riportata nel film, ha avuto l'unico rammarico di non aver potuto risparmiare sofferenza a chi gli voleva bene, alla su Dora, probabilmente vittima indiretta del Terrorismo.