Sono circa 4.500 gli studenti e i docenti delle scuole superiori aderenti alla rete del progetto "Essere cittadini europei, percorsi per una memoria europea attiva"
che hanno seguito in streaming la testimonianza di Gilberto Salmoni giovedì 20 gennaio a partire dalle ore 10:30 fino alle ore 12:00. Moltissime classi delle 17 scuole della Rete
di Cremona, Crema e Casalmaggiore hanno ascoltato le parole di uno degli ultimi testimoni che dalla sua casa di Genova raccontato le persecuzioni e le sofferenze subite da lui e dalla sua famiglia per la loro appartenenza all’ebraismo.
L'incontro è stato introdotto dalla referente del progetto prof.ssa Ilde Bottoli e dalla Dirigente della scuola capofila Torriani dott.ssa Roberta Mozzi. Anche l'assessore alla cultura di Cremona Burgazzi e Zanisi dell'Associazione Nazionale Divisione Aqui hanno ringraziato gli organizzatori per una iniziativa quanto mai importante: nonostante tutte le difficoltà del caso il progetto della Memoria che è anche un'affermazione dei valori della cittadinanza europea deve continuare.
Salmoni, prezioso testimone novantatreenne, è sopravvissuto, insieme al fratello, al campo di raccolta degli ebrei di Fossoli, in provincia di Modena e al lager di Buchenwald,
particolarmente noto per le atrocità a cui erano sottoposti i deportati. Gli altri membri
della sua famiglia furono sterminati nelle camere a gas di Auschwitz.
Salmoni è parso agli studenti lucido, disponibile e pacato. Ha dimostrato saggezza e apertura verso le nuove generazioni, senza stigmatizzare negativamente la difficoltà di ricordare avvenimenti del "lontano" passato per i giovani. Non li ha etichettati per il rischio dell'indifferenza e, con la sua mitezza, ha saputo raccontare allo stesso tempo atrocità e umanità delle avventure che lo hanno visto coinvolto: il tentativo di fuga con la sorella da Bormio verso la Svizzera; la famiglia che li ha accolti e aiutati sulle montagne, l'arresto, quattro carceri, il passaggio a Fossoli e poi a Buchenwald dove non si moriva nelle camere a gas ma si poteva essere freddati con un colpo alla nuca nelle esecuzioni pubbliche, oppure essere torturati nelle cantine...Infine il lungo viaggio di ritorno dopo la liberazione "perché l'Italia si era dimenticata di noi - ha sottolineato Salmoni - nessuno ci è venuto a prendere e così ci siamo arrangiati, aiutati dei tedeschi antinazisti e poi, in qualche modo, arrivando a Genova solo a giugno".
Tante le domande degli studenti del Torriani in presenza a scuola, da dove sono stati organizzati i collegamenti e tramite chat degli studenti collegati dalle altre scuole. A loro ha spiegato e ha ammesso di avere avuto il desiderio di vendetta, ma che oggi, di fronte a una richiesta argomentata, non esiterebbe ad ascoltare e a dare il suo perdono.
Il tg di Cremona 1 ha parlato dell'evento: https://youtu.be/L8rERRaqBVA