Il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti ha aperto nell'aula Varalli del Torriani la settimana della legalità in ricordo di Falcone e Borsellino. Rivolgendosi alla classe 4blsa, presente all'incontro in rappresentanza degli studenti di tutto il Cpl collegati in diretta streaming, ha ringraziato Libera e il Gruppo Abele per il supporto nell'organizzazione dei numerosi appuntamenti formativi previsti e rivolgendosi alla dirigente Roberta Mozzi ha ringraziato il Torriani, scuola capofila del Cpl, per l'attivismo dell'Istituto in molti ambiti, in particolare in quello della legalità.
Il sindaco ha condiviso un commosso ricordo del 1992, quando era laureando in fisica, ed ha appreso la notizia della strage di Capaci. Come molti giovani di allora aveva poi seguito i vari interventi pubblici di Borsellino fino alla strage che lo ha coinvolto. "Paese sciagurato-ha pensato Galimberti allora e ha ripetuto oggi agli studenti- quello che ha bisogno di questi eroi. Ma da quelle stragi, di sangue e di dolore, abbiamo curato gli alberi che poi sono nati, che poi siete voi, studenti". Il sindaco ha quindi ricordato la visita di Mattarella prevista per domani, 25-5, all'ateneo di Cremona ed ha sottolineato come sia emozionante la presenza della più alta istituzione dello stato nella nostra città. "Perché le istituzioni sono nobili quando è nobile chi le rappresenta".
Leonardo Ferrante di Libera ha quindi introdotto l'argomento del primo approfondimento di questa settimana: RIMANDATI, il primo report nazionale sullo stato della trasparenza dei beni confiscati nelle amministrazioni locali. E' emerso, per esempio, che di tutti i comuni italiani che gesticono beni confiscati alle mafie solo il 38% ne ha pubblicato l'elenco. Un problema serio "perché - sottolinea Ferrante - Il bene confiscato è un bene comune e si deve sapere". I cittadini possono monitorare il suo utilizzo attraverso lo strumento dell'accesso civico.
Rosolino Azzali, Presidente coordinamento Enti Locali per la pace della Provincia di Cremona, ha raccontato l'impegno sociale dei coordinamento che presiede e ha poi spiegato come il dovere e l'impegno dei comuni nella trasparenza è importantissimo e coinvolge le realtà più piccole da 300 abitanti e quelle più grandi delle vere e proprie città, ma la difficoltà dell'impresa non deve scoraggiare. Una sensibilità che si impara a scuola.
D'altro canto, il sindaco Galimberti ha proprio invitato all'impegno: "è bello servire lo stato, magari in quest'aula c'è un sindaco del futuro".