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INSIEME PER FORMARE CITTADINI MONITORANTI, successo per il primo incontro del Cpl

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Si è tenuto venerdì 22 gennaio il primo incontro di una formazione di alto livello promossa dal Cpl e indirizzata a Docenti e studenti. Obiettivo: generare "comunità integre" basate sul dono condiviso e diffuso della legalità. A gennaio 2021, dunque, inizia il lungo percorso che porterà a una formazione solida e poi all'azione concreta: "i cittadini monitoranti sono soggetti attivi - spiega il prof. Paolo Villa referente del progetto, insieme alla prof.ssa Paola Gaudenzi, per il Torriani, scuola capofila del Cpl - facciamo uscire gli studenti da scuola, o meglio dallo schermo in dad, per renderli partecipi della società. E' questo un obiettivo che dovrebbe essere trasversale per tutte le scuole d'Italia".

Ecco perché la dirigente del Torriani Roberta Mozzi ha sottolineato la levatura delle proposte che la Rete scuole per la Legalità di Cremona offre ai docenti e agli enti coinvolti (più di 30 scuole, Ust, Comuni di Cremona, Casalmaggiore, Assessorati alle politiche giovanili e di legalità di Crema, Libera, Gruppo Abele, Prefettura di Cremona, consulta degli Studenti, Camera di Commercio..)

Il tema del primo incontro è stato un punto di partenza fondamentale, apprezzato da più di 60 partecipanti: il supporto ai segnalanti di opacità, o whistleblower, termine difficilmente traducibile, che anche il legislatore italiano prende dalla cultura anglosassone per indicare il segnalatore di illeciti, ovvero chi segnala alle autorità situazioni sospette all'interno della propria azienda, situazione illecite di cui è venuto a consocenza in quanto dipendente dell'amministrazione o fornitore dell'azienda pubblica. "Prima ancora di monitorare -spiega Leonardo Ferrante di "Università della Strada", Gruppo Abele e consulente degli operatori di Linea Libera, servizio che accompagna i whistleblower potenziali - vogliamo infatti riflettere sul come monitorare i propri comportamenti attraverso la prospettiva di chi, assistendo a episodi opachi sul suo luogo di lavoro, sceglie di segnalarli o denunciarli. Vogliamo stimolare percorsi didattici utili a generare, partendo anche dal vissuto personale di allieve/i, una cultura favorevole all’integrità e a chi la persegue". 

 

Il compito di entrare nello specifico delle leggi che tutelano questa figura emergente anche nel panorama legislativo italiano è stato affidato alla  prof.ssa Nicoletta Parisi, precedentemente commissaria Anac (l'ente anticorruzione istituito nel 2014) e oggi esperta anticorruzione per l’Università Cattolica di Milano. Quando il segnalatore di opacità non si fida di chi è preposto a tutelare la legalità nella sua azienda, può rivolgersi all'Anac che garantisce riservatezza e supporto. "C'è da sconfiggere e decostruire una cultura che - spiega Parisi - vede queste figure come delatori, spie in una logica di sistema in cui, si dice, tanto tutti fanno così".

Una logica che non deve essere quella degli studenti delle scuole del Cpl. Sconfiggere questa mentalità per poi passare ad azioni concrete di controllo. E' questo il primo tassello posto a fondamento di tutto il progetto.

 

Seguiranno incontri sul monitoraggio dell’ambiente perché  tutela ambientale passa anche dalla capacità di fare piccole e grandi azioni di vigilanza di questa forma di bene comune messa oggi in crisi. Dalle risorse ai rifiuti, il Cpl lavorerà per identificare chiare strategie di monitoraggio, facilmente replicabili anche nei percorsi educativi che i docenti saranno poi chiamati a fare con allieve/i. In questa prospettiva gli insegnanti saranno guidati da Rosy Battaglia dell’associazione “Cittadini reattivi”, giornalista civica esperta nel monitoraggio ambientale e dalla prof.ssa Daniela Vellutino dell’Università di Salerno, ideatrice di un percorso di monitoraggio rifiuti che inizia dalla lettura di una semplice bolletta. A febbraio verrà affrontato il tema dei beni confiscati alle mafie e quindi con  il settore nazionale “beni confiscati di Libera”, saranno identificate precise strategie di monitoraggio facilmente replicabili sui territori, sia in forme digitali che fisiche. In seguito la formazione verterà sul monitoraggio della salute e della sanità e infine sul monitoraggio del cibo. Daranno su questo il loro contributo esperti nazionali del Centro di studi rurali Sismondi, dell’Università di Pisa e referenti internazionali di Slow Food.  Isabella Mori di “Cittadinanzattiva” spiegherà come, anche in tempo pandemico, si possano generare azioni di monitoraggio civico. 

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