Alex Corlazzoli, intervenuto nell'aula Magna del Torriani e in collegamento con le scuole del Cpl per la settimana della legalità, prima di entrare nel merito del suo ultimo romanzo, Paolo sono, si racconta: nella vita non aveva previsto di fare l’insegnante, sognava piuttosto di fare il giornalista o il prete. Nato in campagna da una famiglia di operai, dove libri e giornali non esistevano, segue un percorso di studi non proprio lineare terminando alla magistrali e diventando maestro (poi anche giornalista e scrittore). Ma, confida ai ragazzi, "la mia 'scuola' sono state le strade del mondo", anche quelle di Palermo, dove ha incontrato la sorella di Paolo Borsellino. Da questo dialogo è nato il taccuino, il racconto in prima persona del libro Paolo sono. Non una biografia, ma momenti salienti di un personaggio che, raccontandosi in prima persona, diventa "amico" di chi lo legge.
E sono quasi il consiglio di un amico le quattro regole che Alex ha voluto lasciare agli studenti:
1. Siate dei rompitori di scatole
2. Denunciate sempre ciò che non va
3. Non siate mai indifferenti (Don Andrea Gallo)
4. Viaggiate, viaggiate, viaggiate
Infine, e in generale, combattete l'atteggiamento mafiogeno.
Come ha fatto ostinatamente Paolo Borsellino: "Amo Palermo perché non mi piace, l'amo per poterla cambiare".