Un incontro prezioso quello organizzato dalla commissione biblioteca per la Giornata della Memoria: la prof.ssa Elena Casarini ha intervistato in aula magna, di fronte a 200 studenti, l'autrice di fama internazionale Rosa Ventrella. Il suo ultimo romanzo, "I bambini di Haretz" racconta la straordinaria vicenda di quei giovanissimi ebrei d’Europa centrale e orientale sfuggiti in qualche modo allo sterminio nazista che intraprendono un viaggio di diversi anni, durante i quali impareranno a cacciare, a fabbricarsi ripari di fortuna e a proteggersi l’un l’altro. Un cammino destinato a concludersi in Italia, in una grande casa sulle Alpi bergamasche, a Selvino, dove un gruppo di militanti della Brigata ebraica sta accogliendo centinaia di bambini sopravvissuti alla guerra e ai campi di sterminio, per restituire loro l’infanzia perduta e traghettarli verso la terra promessa, Haretz Israel.
E' una storia poco conosciuta, una storia vera che la sapiente penna di Ventrella ha trasformato in una narrazione potente e tragica raccontata con la gentilezza della pietas e l' empatia di una madre. Una vicenda costruita attorno agli indimenticabili personaggi di Margit e János, Franz e molti altri.
"Si parla tanto della Shoah - afferma Ventrella - eppure ogni volta che scavi in queste storie scopri che non ancora tutto è stato detto, che l' orrore è indicibile. E allora forse per questo, contrariamente a quanto di solito fanno i narratori, non ho esagerato, anzi, ho cercato di raccontare le storie più crudeli con uno sguardo umano". L' emozione nell' aula magna è tangibile quando la prof.ssa Casarini conduce l' autrice su un tema da lei molto sentito: Margit e sua madre, in questo romanzo, subiscono violenze in quanto ebree e in quanto donne. La violenza di genere è infatti al centro di un altro libro di Ventrella, Benedetto sia il padre, tradotto in molte lingue e finalista in Francia tra i 10 migliori romanzi stranieri.
Ad ogni modo, dopo tanto dolore, la comunità di Sciesopoli a Selvino è stata il rifugio e l' occasione di rinascita di tanti orfani ebrei. Margit, nel romanzo di Rosa Ventrella, li rappresenta tutti, lì sottrae all' oblio e ci fa dono della Memoria.
L'incontro è stata anche l'occasione per i numerosi studenti del Torriani di conoscere una scrittrice di romanzi di successo, tradotti in tutto il mondo e da cui sono state sceneggiate diverse serie TV.