Terezin è “la città che Hitler regalò agli ebrei”. Lo spettacolo "Le bambine di Terezin", proposto al Ponchielli per gli studenti che andranno al viaggio della memoria 2024, racconta di questo campo, abitato da
persone speciali che la sera, dopo aver lavorato 10 ore per i nazisti, fanno musica, fanno teatro, leggono poesie, cantano.
Racconta anche dei bambini, i loro disegni, le loro parole, poesie, diari: dei 15.000 i ragazzi passati da Terezin, 142 sono sopravvissuti, 4.000 i disegni ritrovati.
" 'A Terezin è questione di vita, e noi ne abbiamo una sola': è la frase che più mi ha colpito di questo spettacolo - racconta Selene Bramati della 5dinf del Torriani - Perché questa affermazione nasconde tutti gli orrori che noi nel 2024 purtroppo tendiamo a sottovalutare o addirittura a dimenticare, perché la vita, appunto, è una sola e non va sprecata".
Reazioni a caldo che testimoniano come "fare memoria" significhi smuovere qualcosa nel presente. E' l'opinione anche di Michele Lucini della 5ainf Torriani:
"Mi è piaciuto molto questo spettacolo. Ho apprezzato l'interpretazione coinvolgente e la narrazione semplice, alla portata di tutti noi studenti. Impossibile non fermarsi a riflettere".