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Rito civile contro la violenza sulle donne: "dentro il testo" degli AtToriani

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Il rito civile, aperto e chiuso da un GONG di richiamo e invito al raccoglimento, prevede una lettura espressiva a tre voci.

Si tratta di una fusione di due brani musicali di grande impatto emotivo e simbolico. La canzone “Perché?” di Alex Britti e “Baraye” (tradotto come “A causa di”) di Shervin Hajipour, diventata un inno delle proteste in Iran dopo la morte di Mahsa Amini, sono intrecciati in un’unica partitura drammaturgica.

“Perché?” di Alex Britti, con il suo testo struggente e diretto, si inserisce in un contesto che affronta la domanda universale sulla violenza, mentre “Baraye”, con il suo forte valore di protesta sociale, è diventato simbolo della lotta contro l’oppressione e l’ingiustizia, in particolare contro le violenze subite dalle donne in Iran.

Le tre voci, di diversa tonalità e timbro, si alternano e si sovrappongono seguendo uno schema musicale che richiama la “fuga”. Un gioco di voci che si intrecciano, che rincorrono e si sfuggono, per creare un flusso narrativo che ha lo scopo di portare lo spettatore in un percorso di consapevolezza e riflessione sul fenomeno del femminicidio.

 

1 voce tono alto 2 voce tono medio 3 voce tono basso
La violenza è un'ombra che tenta di spegnere il sole di una vita.
Ma una donna, anche ferita,
continua a splendere,
perché la sua luce viene da dentro.
La violenza è un'ombra che tenta di spegnere il sole di una vita.
Ma una donna, anche ferita,
continua a splendere,
perché la sua luce viene da dentro.
La violenza è un'ombra che tenta di spegnere il sole di una vita.
Ma una donna, anche ferita,
continua a splendere,
perché la sua luce viene da dentro.
[pausa] [pausa] [pausa]
Sono giorni che lasciano il segno
quelli che non vorresti mai
  Per ballare nei vicoli
  sembrerebbe tutto normale
ma qualcosa è diverso e lo sai
Per il terrore
quando ci si bacia

C’è una donna davanti un portone

   
  con le lacrime agli occhi e tu
l’hai cercata nei giorni seguenti
 
    Per mia sorella,
tua sorella, le nostre sorelle
[pausa] [pausa] [pausa]
ma non l’hai incontrata più    
  Sono giorni maledetti di quelli che lo sai solo te  
    Per cambiare le
menti arrugginite
[pausa] [pausa] [pausa]

Quella donna ha un segno in faccia

   
  e dice che se lo è fatto da sé
ma nel cuore una cosa più grande
 
    Per la vergogna
della povertà
Per il rimpianto di
vivere una vita ordinaria
[pausa] [pausa] [pausa]
un segreto che non capirai   Per questa economia
Dittatoriale
  un amore violento e inquietante
che però non denuncerà mai
 
[pausa] [pausa] [pausa]
Perché, perché    
    Per l'aria
inquinata
Quella donna che amavi davvero
ad un tratto l’hai portata via
   
  una mano che un tempo l’amava
oggi muove una assurda follia
 
    Per le lacrime
inarrestabili
[pausa] [pausa] [pausa]
Perché, perché    
    Per la scena di ripetere questo momento
nella vita si vede di tutto
ma c’è un tutto che non capirò
   
  sembrerebbe un amore malato
ma chiamarlo amore non si può
 
[pausa] [pausa] [pausa]
    Per i volti sorridenti
C’è chi vive di sogni e speranze    
  e il futuro è una giostra che va  
il presente è un pezzo di vetro    
[pausa] [pausa] [pausa]
    Per questo paradiso forzato
  se una donna perdona comunque  
e forse si romperà    
  non potrà aiutarla nessuno
e la vita non ritornerà
 
e non urla la sua verità    
[pausa] [pausa] [pausa]
Perché, ma perché   Per tutti questi
slogan senza senso
  in un lampo il buio più nero
e poi l’ha ridotta così
Per il crollo di
edifici finti
quella donna che amavi davvero
ad un tratto era fuori da qui
   
  la dolcezza dei giorni più belli
la vita che cambia, lo so
 
    Per la sensazione
di pace
[pausa] [pausa] [pausa]
Perché, perché    
  nella vita si vede di tutto
ma c’è un tutto che non capirò
Per il sole dopo
queste lunghe notti
sembrerebbe un amore malato
ma chiamarlo amore non si può
   
    Per le pillole contro l'ansia e l'insonnia
[pausa] [pausa] [pausa]
Perché, ma perché    
    Per gli uomini, la
patria, la prosperità
  che chiamare amore non si può  
come questo amore malato    
  la vita,  
    chiamarlo amore non si può
[pausa] [pausa] [pausa]
Per le donne. Per le donne. Per le donne.
[pausa] [pausa] [pausa]
Per la libertà

Sappi che esisti perché nascosta dentro di te c’è una donna che trema di paura e di gioia, e non sa se uscire o restare nell’ombra.
Sappi che esisti perché fuori c’è la vita e dentro di te la passione per qualcosa che non sai ma che senti vivo, palpitante come una promessa.

Per la libertà

Sappi che esisti perché nascosta dentro di te c’è una donna che trema di paura e di gioia, e non sa se uscire o restare nell’ombra.
Sappi che esisti perché fuori c’è la vita e dentro di te la passione per qualcosa che non sai ma che senti vivo, palpitante come una promessa.

Per la libertà

Sappi che esisti perché nascosta dentro di te c’è una donna che trema di paura e di gioia, e non sa se uscire o restare nell’ombra.
Sappi che esisti perché fuori c’è la vita e dentro di te la passione per qualcosa che non sai ma che senti vivo, palpitante come una promessa.

[pausa] [pausa] [pausa]
Per le donne. Per la vita. Per la libertà
Per le donne. Per la vita. Per la libertà
Per le donne. Per la vita. Per la libertà
Il rito si conclude con un’azione che implementa il quadro di una o più unità commemorate con l’occasione.
Accompagna questa parte un suono monotono di campana o gong.

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