di Adele Cavagnoli 5abio
Digitando semplicemente online “Covid-19” vengono proposti centinaia di articoli da svariate fonti. Come sempre ci si deve informare su siti sicuri e quindi decido di consultare il sito del Ministero della Salute. “Nuovo coronavirus Covid-19. I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate.”
Un semplice virus, qualche decina di nanometri, è riuscito a destare tanto scompiglio.
La prima riflessione che mi viene da fare riguarda tutti noi: capiamo quanto siamo piccoli all’interno del sistema Terra. Ogni giorno lavoriamo, studiamo, ci informiamo e ci sacrifichiamo per arrivare al nostro massimo, per sentirci grandi. Poi, in un attimo, tutto viene capovolto e capiamo di non esserlo affatto. Preoccupazione e allarmismo sono di consuetudine, miliardi di informazioni e bufale ci perseguitano dalla mattina alla sera.
Non sono né un medico né una ricercatrice quindi non mi ritengo idonea a fornire alcun parere sanitario. Sono una persona, con un cuore, i sentimenti li provo.
Soffermiamoci allora su tutto il cambiamento comportamentale che sta accompagnando questo duro momento. Personalmente noto un alternarsi tra egoismo e altruismo.
Egoismo: “atteggiamento di chi si preoccupa unicamente di sé stesso, del proprio benessere [...]”. Definizione esaustiva direi.
In tutto questo subbuglio le persone dubitano e temono chiunque, addirittura amici e familiari. La paura di poter trasmettere o ricevere il virus ci fa cambiare già nel quotidiano, nelle piccole cose: le persone non si abbracciano più, non si scambiano baci, non si stringono la mano e non si avvicinano perché “per prevenzione è meglio tenere le distanze”.
Io non critico affatto le misure preventive, anzi, credo fortemente nella prevenzione. La mia titubanza proviene dal cuore, sicuramente è un mio impiccio, ma non riesco ad affrontare i problemi senza un abbraccio confortevole.
Altruismo: “l’atteggiamento di chi orienta la sua opera verso il fine di raggiungere il bene altrui [...]”.
Il nostro Governo lo sta dimostrando, con pregi e difetti del caso, ma sta lavorando per noi. Informazione, decreti e ricerca sono all’ordine del giorno. Dobbiamo cogliere l’occasione per mettere in pratica del sano altruismo anche nel nostro piccolo, partendo proprio dall’applicazione di quei decreti e quelle misure preventive indicate. Sembreranno banalità, ma comporteranno riscontri positivi.
A criticare e consigliare siamo tutti bravi, ma ad applicarci fatichiamo. Io per prima non ci riesco. Non sono capace. Ho bisogno dei miei ritmi e delle mie abitudini, questa situazione mi sta devastando. Ormai vedo di rado i miei amici: i genitori li fanno uscire il meno possibile per prevenzione. Quei pochi che vedo, che vado a salutare a casa, non sembrano più gli stessi.
Una sera, mentre cenavamo, serviva un coltello alla mia migliore amica e, come ho sempre fatto, le ho passato il mio… mi ha chiesto di cambiarlo. Vi sembrerò matta ma, appena rientrata a casa, ho pianto. Come è possibile che addirittura lei non accetti il minimo contatto con me? Ovviamente, riflettendoci, mi assumo tutte le colpe del caso, consapevole di essere nel torto. Vive con il suo amato nonno e pensare di vederlo ammalato mi rattrista quanto lei.
È il mio cuore a far fatica, non comprende.
La mia famiglia sa quanto abbia bisogno del loro conforto ed è per questo che sta attuando misure preventive ma in un modo accettabile, cercando di ledere il meno possibile il mio animo sentimentalista.
Concludo scusandomi con tutti voi, potrei essere portatrice del virus, potrei essere causa di trasmissione e potrei destare impicci ma è più forte di me....
Adele Cavagnoli, 5°ABIO