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Anna Mazzone del TG2 Rai racconta l'antica storia delle fake news alle seconde lsa

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 la giornalista rai Anna Mazzone con la 2alsa

Una storia antica tanto quanto il mondo è quella delle "menzogne". Così chiama le fake news Anna Mazzone, giornalista attualmente nella redazione Esteri del Tg2 Rai e in passato penna de "Il Riformista", "Il Corriere della Sera" e "Panorama"; da più di venti anni si occupa di Esteri, in particolare Medio Oriente e teatri di guerra, di terrorismo e di cronaca internazionale. Ecco perché, la rassegna delle bufale e gli esempi di debunking delle notizie false che Mazzone ha proposto alla 2lsa nel suo intervento sono  esempi tratti dalla geopolitica internazionale; anche e soprattutto per questo la sua lezione ha avuto un approccio aperto e stimolante, non legato alle piccole querelle nostrane. Per la prof.ssa Luisa Trimarchi che ha organizzato l'evento è stato un successo.

La giornalista è partita dalla falsa donazione di Costantino, una bufala gravida di conseguenze: la conferma del potere temporale della Chiesa, nonostante la smentita di Lorenzo Valla, è all'origine di tante vicende nazionali e internazionali in cui il potere politico del Papa è stato decisivo e Raffaello ne fa una "fotografia" nel celebre affresco. Come dire che parole e immagini, da sempre, trasmettono falsità. Perché fare informazione significa fare politica e orientare il mondo. Da sempre, anche se oggi è ancora più facile. Lo spiega anche Enrico Buonanno nel libro Sarà vero, che la giornalista ha consigliato agli studenti. L'accelerata nella trasmissione di fake si ha con Gutenberg e l'invenzione della stampa, l'impennata la sperimentiamo oggi nell'era di Internet, ma soprattutto dei social, perché ora nella comunicazione siamo tutti immersi e da "dentro" è più difficile capire se un post è reale o infondato. D'altro canto il falso ha una forte attrattiva, diceva U. Eco, di cui Mazzone ha proposto lo smascheramento dei Protocolli dei Savi di Sion. Eco era ossessionato da quel testo perché è un falso che è sempre stato preso sul serio, mentre è palesemente pieno di contraddizioni interne. Già nel 1921 il "Times" ne aveva dimostrato la pretestuosità, ma Hitler ha continuato a ritenerlo autentico nel "Mein Kampf" e ancora oggi continua ad apparire nelle librerie filonaziste o sui siti arabi. Da un falso, conseguenze disastrose, dunque. Valga a questo proposito l'ormai universalmente riconosciuta falsità della motivazione che ha condotto alla seconda guerra del golfo.

Attrezzarsi a vedere contesti e fonti aiuta a non cadere in plateali errori, come succede, talvolta, anche ai migliori. In molti ricorderanno la recente fake di Putin che sguinzaglia leoni e tigri a Mosca per costringere la gente a rimanere a casa durante  la diffusione del contagio da Covid-19. Una notizia e delle immagini rilanciate dalle agenzie di tutto il mondo. Immediatamente smascherata, scuse pubbliche, ma il danno era fatto. Un'intervista di Mazzone al giornalista Fabrizio Silani ha infatti chiarito come sia facile costruire fake con immagini e video decontestualizzati. 

 

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