Che cosa vuol dire ritrovarsi oggi, 27 gennaio 2021, a ricordare tutti insieme uno dei momenti più drammatici del Novecento? Come può la memoria così dolorosa della Shoah diventare essenziale per aiutarci a capire chi siamo, e quindi essere preziosa per operare un cambiamento nelle nostre coscienze e nelle nostre vite?.
A causa della pandemia sono state sospese tutte le iniziative in presenza che solitamente si svolgono in tale occasione. Questo però non significa dimenticare l’alto significato di questa ricorrenza soprattutto in un periodo così drammatico come quello il nostro Paese tutto il mondo sta attraversando.
Spesso rimuovere il passato, specialmente gli eventi spiacevoli e dolorosi, è un meccanismo di autodifesa, forse fisiologicamente necessario, che non ci permette però di guardare al futuro con piena consapevolezza e maggiore speranza e fiducia. Pensate a questo 2020. Un anno che ci dovrebbe aver insegnato quanto poco basti alla nostra società per passare da una normalità data per scontata alla crisi più profonda.
Molto si è scritto e detto sull’importanza che quanto stiamo vivendo dal punto di vista sanitario potesse essere un monito per la nostra e per le prossime generazioni, per modificare stili di vita, per non commettere gli stessi errori e non trovarsi ancora una volta impreparati. Eppure, è bastato un breve intervallo tra la prima e la seconda ondata per rimuovere quanto accaduto e credere che tutto fosse ormai alle spalle. Questa rimozione ci ha fatto ritrovare di nuovo impreparati, quasi stupiti di fronte alla recrudescenza autunnale del virus.
Eppure ragazzi, ci sono cose che non dovrebbero mai essere dimenticate. Ci sono fatti ed eventi che l’essere umano ha il dovere di mantenere impressi nel proprio orizzonte, per ambire a scrivere un futuro veramente di emancipazione, un futuro in cui non ci sia il rischio di compiere gli errori del passato. Nessuno si senta esentato da questo impegno: la memoria di una società è qualche cosa che ognuno di noi alimenta e che ognuno di noi può mettere a repentaglio con la sua indifferenza oppure valorizzare con il suo impegno.
Facendo poi riferimento alla speciale iniziativa che la Rete Scuole Superiori della Provincia di Cremona e la sezione di Cremona dell’Associazione Nazionale Divisione “Acqui” hanno organizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale, la lettera così prosegue: “Il difficile momento che stiamo attraversando può trovare, anche nello straordinario messaggio che la senatrice Liliana Segre, diretta testimone della tragedia dell’Olocausto, ci ha trasmesso il 19 febbraio 2018 al Teatro Ponchielli e che oggi ci viene riproposto grazie agli organizzatori di questo evento che caratterizza il Giorno della Memoria e alla disponibilità della rete televisiva Cremona 1. L’alto significato civile ed etico della sua testimonianza meritavano di essere nuovamente proposti a studenti e insegnanti, che potranno trarre nuovamente dal suo messaggio nuovi spunti di riflessione. Anche per questo impegno di trasmettere la memoria di quanto accaduto alle nuove generazioni, il Consiglio Comunale di Cremona, recentemente, ha inteso conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre.
Inoltre, il Sindaco Galimberti e gli Assessori Ruggeri e Bona, inviando il saluto della città di Cremona, ringraziano gli organizzatori del Giorno della Memoria che ogni anno si adoperano per tenere vivo il ricordo di quanto accaduto nel cuore dell’Europa a metà del secolo scorso.
lettera a firma congiunta che il sindaco Gianluca Galimberti, l’Assessore all’Istruzione Maura Ruggeri e Rodolfo Bona, Assessore alle Politiche della Partecipazione, Percorsi sulla Costituzione, hanno inviato alla Rete Scuole Superiori della Provincia di Cremona (capofila l’Istituto di Istruzione Superiore “J. Torriani”) e a tutti gli studenti in occasione del Giorno della Memoria, che si celebra in occasione dell’anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz.